Scanner 3D
Scanner 3D: perché è importante se fai stampa digitale
Lo scanner 3D o 3D Scanner cioè uno scanner tridimensionale nasce per acquisire le caratteristiche complessive dell’originale nello spazio (ovvero sugli assi x, y e z), ed oltre ciò anche delle relative caratteristiche estetiche superficiali dell’oggetto stesso, se la tecnologia di acquisizione lo permette, come per esempio: la lucentezza o equivalente opacità.
La scansione 3D così ottenuta supera i limiti fisici della scansione bidimensionale. È per questo che lo scanner 3 D è diventato tra gli strumenti di acquisizione di un soggetto originale indispensabili per molteplici nicchie di mercato dove la stampa digitale trova applicazione e permette di riprodurre al meglio il dato acquisito.
Lo scanner 3D professionale è così entrato anche nel mercato della stampa inkjet come complemento fondamentale delle stampanti UV di nuova generazione (in particolare swissQprint) capaci di riprodurre con assoluta fedeltà estetica l’originale, acquisto con il 3 D scanner, e le sue caratteristiche superficiali.
Cosa serve sapere sullo scanner 3D
Gli scanner 3D destinati all’industria, non al mercato amatoriale, cioè gli scanner 3D professionali come quelli utilizzati in combinazione con la stampa inkjet UV per la riproduzione dell’originale si caratterizzano per:
- Dimensione del piano di alloggiamento
- Tipologia di sensori di acquisizione (marca, risoluzione, specifiche tecniche)
- Fonte o fonti luminose di irraggiamento dell’originale
- Software di acquisizione della scansione 3D (semplicità e completezza)
- Tecnologia costruttiva e motorizzazione
- Brevetti specifici del costruttore
La precisione di acquisizione del dato da parte dello scanner 3D e la capacità di elaborazione successiva del dato acquisito, mediante software proprietari, rappresenta un parametro di maggiore importanza rispetto alla velocità di scansione tridimensionale: maggiore è l’accuratezza del dato rilevato, migliore sarà la qualità del risultato finale di stampa atteso.
Scanner 3D in quali mercati della stampa digitale si usa?
I moderni scanner 3D vengono impiegati con successo per l’acquisizione di immagini ad altissima risoluzione ai fini di riprodurre con assoluta precisione e fedeltà cromatica, di luminosità e di rilievo tridimensionale materiali come: legno, metallo, tessuti, pietre, laminati, materiali plastici, e prodotti ottenuti dal mix di questi elementi.
I mercati che possono ottenere grandi vantaggi dall’impiego di 3D scanner sono l’industria tessile e dei laterizi, lavorazione e finitura di metalli, la riproduzione artistica e museale e molti altri ancora, incluso di recente, quello della comunicazione visiva.
Un esempio produttivo potrebbe essere quello tipico dell’industria del legno e della ceramica, in cui si rende necessaria l’acquisizione con scansione tridimensionale di una tavola di grandi dimensioni e peso, la cui essenza dovrà poi essere riprodotta fedelmente in stampa digitale su laminati o su piastrelle.
In questo caso gli scanner 3D professionali permettono di alloggiare pannelli molto ampi e di effettuare rilevazioni estremamente accurate. Il file generato sarà poi elaborato e gestito anche per generare varianti, se richiesto. Conveniente, pratico e utilissimo anche per digitalizzare collezioni storiche trasformando la produzione dalla serigrafia al digitale.
3D scanner: da dove partire
Prima di pensare ai modelli e alle performance del 3D scanner, ciò che ti consigliamo di fare è prestare molta attenzione e catalogare ciò che oggi intendi digitalizzare mediante il tuo futuro scanner e quali tipologie di prodotti o riproduzioni intendi realizzare.
Per ciascuno di questi prodotti annota: dimensioni, spessore, peso, se si tratta di una superficie riflettente oppure opaca, se si tratta del prodotto originale oppure già di una riproduzione altrettanto valida ad essere ripresa come originale per ottenerne ulteriori repliche estremamente accurate.
Nel mondo delle piastrelle, per esempio il livello di opacità, rugosità, peso e dimensioni possono risultare tanto proibitive quanto nel campo della lavorazione del legno, idem nel mercato dei metalli.
L’industria delle opere d’arte e delle stampe artistiche museali trova grande giovamento dall’acquisizione mediante 3D scanner, tuttavia presta attenzione alle dimensioni delle tele e relative cornici (se non è consigliabile separarle): conoscere il formato massimo aiuta a scoprire se un 3D scanner professionale di medie dimensioni come uno scanner Metis Surf 3D può bastare oppure se dovrai per forza ripiegare su un più grande Metis scanner della gamma dei modelli DRS.
3D scanner che tipologia di sensori usa?
I moderni 3D scanner utilizzano due principali tipologie di sensori: ad area o lineari. I sensori ad area sono di derivazione fotografica ma prevedono una interpolazione possibile del dato mentre i sensori di ultima generazione di tipo lineare garantiscono l’assenza di interpolazione e favoriscono il raggiungimento di risoluzioni reali estreme fino a 16K. La loro evoluzione è costante nel tempo e migliora progressivamente.
Il sensore del 3D scanner è tra gli elementi più importanti dello scanner stesso. È una componente estremamente sofisticata e delicata da cui dipende quasi la totalità estetica del risultato finale.
A fare la vera differenza è tuttavia, oltre al sensore, l’insieme di scelte costruttive alla base dell’hardware e del software dell’intera piattaforma che andranno a determinare la qualità della prodotto e delle immagini che andrà ad acquisire di conseguenza.
Infatti, oltre al sensore occorre che siano di pari livello qualitativo, l’ottica del sistema di acquisizione fotografico, la precisione dei sistemi meccanici di movimento, che dovranno essere privi di frizioni per garantire una acquisizione priva di difetti e soprattutto le sorgenti luce e la loro corretta inclinazione zenitale.
Che sorgente luminosa deve avere uno scanner 3D?
La sorgente, o le sorgenti luminose LED che vanno ad irraggiare il materiale devono assicurare una corretta esposizione, stabile e priva di oscillazioni di temperatura. Le migliori sorgenti offrono un CRI (o Color Rendering Index) quanto più alto (su scala da 0 a 100) per assicurare e rappresentare correttamente la luce naturale, e dovranno essere totalmente prive di contaminanti UV (frequenza UltraVioletto) e IR (frequenza InfraRosso) così che, negli anni, la qualità dell’acquisizione sia sempre conforme e affidabile.
Il software di scansione 3D
Dopo l’hardware anche il software per scansione 3D o scansione tridimensionale riveste un ruolo cruciale per determinare la qualità del risultato finale. Un software che deve obbligatoriamente essere fatto funzionare su workstation dedicate e a cui è demandato un importante compito: elaborare e rendere realmente interpretabile e riutilizzabile la grande quantità di dati acquisiti durante la scansione 3D (anzi, le scansioni 3D) dell’originale che può raggiungere anche i 10 GigaPixel per singola acquisizione.
Una mole di dati che deve essere interpretata e resa intelligibile per l’operatore, o scannerista, che si occuperà di selezionare e/o elaborare ulteriormente l’immagine acquisita per renderla poi stampabile con plotter UV di nuova generazione.
Infine, il software di elaborazione dovrà essere in grado di restituire oltre al file nativo riutilizzabile, anche la possibilità di esportare per esempio in vari formati, tra cui, l’indispensabile TIFF standard (con profondità colore: 48bit o 24bit; e l’opzione variante in scala di grigi a 16bit o 8bit), e ove strettamente necessario anche in JPEG.
Se hai intenzione di digitalizzare collezioni storiche di disegni in tessuto, piastrelle d’epoca, opere in metalli preziosi o altre tipologie di basi e materiali e con le quali ottenere delle stampe ai fini decorativi o per la riproduzione industriale o la comunicazione visiva efficaci e fedeli, contattaci per una consulenza dedicata.