HP Latex resistenze e opportunità applicative: un ambito molto particolare e di cui molto si è discusso negli anni. Abbiamo così analizzato da vicino le caratteristiche di questi specifici inchiostri che caratterizzano nel 2023 a 15 anni dal primo esordio sul mercato mondiale.
Le stampanti HP Latex fin da subito si sono affermate come alternativa ecologica e sostenibile rispetto alle stampanti a solvente o a eco-solvent. Ma, come per tutte le tecnologie green, uno dei principali timori degli stampatori è legato alla qualità e alla resistenza delle applicazioni realizzate con HP Latex rispetto alle tecnologie concorrenti.
Scegliamo la tecnologia di stampa in funzione dell’applicazione che intendiamo produrre, così come al materiale o ai materiali impiegati. Inoltre, in base alla tecnologia prescelta, le specifiche capacità di adesione dell’inchiostro variano e lo stampato finale può essere danneggiato anche nelle fasi di finitura a causa della manipolazione dello stampato manuale o meccanica.
Un aspetto chiave da considerare è la durata delle stampe:
- Quanto dureranno?
- Quali resistenze dovrebbero offrire?
- Resisteranno al “logorio” a cui saranno sottoposte?
- È necessaria la laminazione o saranno abbastanza robuste senza laminazione?
- Resisteranno alla luce?
- Saranno sufficientemente persistenti al graffio?
In questo articolo analizzeremo la tecnologia di stampa HP Latex con un focus particolare su questi aspetti, e vedremo che non ha nulla da invidiare alle più aggressive tecnologie concorrenti.
Quali sono le tre resistenze delle applicazioni realizzate con stampanti HP Latex?
La stampa con inchiostri HP Latex, alla pari di tutte le altre tecnologie e inchiostri, fa riferimento a caratteristiche di resistenza specifiche che ne indicano la conformità alle richieste di mercato e soprattutto agli standard.
Per una stampa HP Latex le resistenze di base sono:
- resistenza alla luce
- resistenza allo sfregamento (e resistenza all’abrasione e/o al graffio)
- resistenza alla chimica e resistenza all’acqua
Per ciascuno di questi tre aspetti delle resistenze degli inchiostri HP Latex è necessario un approfondimento. Ogni tipo di resistenza, infatti, viene attribuita in rapporto a schemi e procedure riconosciute a livello internazionale e stilate dalla ISO, l’International Organization for Standardization. Niente procedure empiriche per la valutazione delle resistenze di un determinato prodotto, perché sono prive di fondamento. È possibile testare quali siano nel concreto le resistenze di un dato inchiostro stampato soltanto in condizioni di laboratorio e con degli strumenti costruiti ad hoc, seguendo le norme ISO. Quando una tecnologia supera i test di laboratorio è considerata conforme e vendibile sul mercato.
HP Latex è la tecnologica che più si è affermata nell’ultimo decennio nella stampa digitale di grande formato e nelle sue decine di nicchie applicative. Come tutte le tecnologie, prima di essere immessa sul mercato, è stata testata sotto tutti i punti di vista, anche da quello delle resistenze. Vediamole nel dettaglio.
Resistenza alla luce o resistenza allo sbiadimento degli inchiostri HP Latex in esterno
Solitamente indicata come resistenza all’esterno della stampa HP Latex, di fatto la resistenza alla luce della stampa fa riferimento a una misura specifica che indica il grado di resistenza allo sbiadimento.
Lo sbiadimento dipende dall’esposizione alla luce solare o artificiale e da altri fattori ambientali, tra cui l’ozono. È strettamente collegato al tipo di inchiostro usato. Il colore di un inchiostro deriva dai suoi pigmenti che, inevitabilmente, nel tempo vengono disgregati dall’irraggiamento solare. Questo irraggiamento solare provoca l’evanescenza o lo scolorimento della stampa.
Quando si parla di inchiostri da stampa digitale per la comunicazione visiva, in particolare di inchiostri base acqua, a differenza di inchiostri a solvente o eco-solvente, si potrebbe pensare che i primi abbiano scarsa resistenza alla luce rispetto ai secondi. Così non è. Vediamo insieme perché così non è, per gradi.
L’inchiostro non si giudica solo dal suo veicolo, ma dalla sua formulazione complessiva.
Prima ancora della resistenza alla luce, va specificato che a parità di esito una formulazione senza solventi o “eco-solventi” rende l’inchiostro più sostenibile per uomo, ambiente e azienda di stampa.
La resistenza alla luce di un inchiostro stampato non si valuta per “sentito dire”, ma secondo test standard di resistenza propri a ciascun mercato. Gli inchiostri HP Latex sono inchiostri con veicolo base acqua, è vero. Ma questo non significa che non abbiano resistenza alla luce prima o dopo la stampa. E non significa che non abbiano le stesse aspettative di “vita applicativa” di un altro tipo d’inchiostro.
Infatti le stampe prodotte con inchiostri HP Latex, che contengono pigmenti tecnologicamente avanzati, tendono a durare più a lungo delle stampe prodotte con inchiostri che contengono coloranti di generazioni precedenti. Tuttavia anche le stampe HP Latex inizieranno a sbiadirsi nel tempo a seconda dell’intensità dell’esposizione alla luce UV.
Cos’è la resistenza alla luce (o light-fade resistance), detta anche resistenza di stampa?
La resistenza alla luce solare, in gergo, può essere indicata anche come “resistenza di stampa” o “permanenza della stampa” in esterno. È la misura specifica di quanto una stampa resiste allo sbiadimento con l’esposizione alla luce e altri fattori ambientali, tra cui l’ozono.
Il colore di un inchiostro viene dai suoi pigmenti, o particelle coloranti. Col passare del tempo queste particelle sono disgregate dai raggi UV del sole. Questo fa sì che i colori svaniscano o “sbiadiscano”.
Poiché la quantità di luce UV varia notevolmente da una località all’altra, HP verifica la resistenza alla luce in tre diverse condizioni che rappresentano le tipiche posizioni di visualizzazione per la grafica di grande formato:
- esposizione in esterno
- applicazione in interno su vetrate
- applicazione in interno lontano dalla luce solare.
Vediamole una per una.
Esposizione e resistenza alla luce in esterno di una stampa HP Latex
Le condizioni di prova sono condotte su cartelli, striscioni e altre applicazioni da esterno che sono soggette a luce diretta del sole e anche alla pioggia.
L’ambiente in cui si verificano le condizioni adatte per il test prende in considerazione il caso peggiore di illuminazione. Questo significa l’irraggiamento diretto e indiretto della stampa con la luce solare, oltre all’esposizione in condizioni di umidità eccessiva. Tali condizioni hanno un effetto molto aggressivo sui supporti.
In particolare HP specifica che la permanenza di uno stampato HP Latex viene testato secondo SAE Standard J2527, ovvero in orientamento verticale e in condizioni di visualizzazione nominali esterne simulate per raggiungere le temperature più estreme (calde o fredde), inclusa l’esposizione alla luce solare diretta e all’acqua. Questo standard è stato rilasciato nel 2004.
La sua ultima revisione è del settembre 2017. Stabilisce che la procedura di test avvenga in ambiente controllato con irradiante di tipo Xenon ad arco per simulare l’accelerazione d’invecchiamento in varie condizioni climatiche esterne. L’accelerazione dell’invecchiamento è indispensabile per simulare “cosa accadrebbe se”andassimo a rivedere la condizione di degrado della stampa originale, entro una certa data fissata prima e secondo il test. Potrebbero essere, per esempio, 3, 5, o 10 anni, 50 o 100 anni o più di 200 anni.
HP Image Permanence Lab completa con test di laboratorio i risultati che si ottengono sul campo. Posiziona quindi campioni di stampa in condizioni reali in più siti di test, per tenere conto di una serie di condizioni ambientali reali ulteriori.
In particolare questo test, detto anche “J 2527”, è specifico per l’industria dell’automotive e dei suoi supporti plastici decorativi. Di fatto è uno dei test più estremi che è oggi possibile eseguire anche su uno stampato HP Latex. Il macchinario per eseguirlo è sostanzialmente lo stesso, quale che sia l’oggetto da testare. È costruito in modo standard da aziende di terze parti a cui tutto il mercato può far riferimento. Sono inclusi i concorrenti di HP stessa e i suoi clienti. Basta che abbiano un proprio laboratorio di ricerca e sviluppo o controllo qualità interno per valutare se integrare o no una determinata qualità d’inchiostro.
Applicazione in interno su vetrate di una stampa HP Latex e resistenza alla luce
Le condizioni di prova su vetrate per interni sono rappresentative di stampe HP Latex esposte su una finestra raggiunta dalla luce solare parziale o diretta
Volendo farti un esempio, pensa alla segnaletica o alla grafica decorativa di una vetrina di un negozio al dettaglio che si affaccia direttamente su una strada esterna raggiunta tutto il dì dal sole. Per fare in modo che le condizioni standard di mercato siano rispettate i risultati registrati dal test HP su finestre sono generati utilizzando una fonte d’irraggiamento Xenon ad arco per 6.000 Lux/12 ore al giorno.
Applicazione in interno lontano dalla luce solare di una stampa HP Latex
Le condizioni di prova sono rappresentative di stampe installate al coperto e lontane da luce solare diretta.
Una tipica applicazione che esemplifica il test condotto è una foto o una stampa su tela, installata sotto illuminazione interna in condizioni ambientali tradizionali, tipicamente artificiali come quelle di un ufficio o di una casa.
HP dimostra la resistenza alla luce dei suoi inchiostri Latex
HP Image Permanence Lab ha condotto vari test su diversi materiali usati per la comunicazione visiva. Questi test sono i risultati degli esperimenti condotti su tutte le famiglie di inchiostri HP Latex (HP 789, 792, LX600, LX610, 831, 871, 881, 891 Latex Inks) su una vasta gamma di materiali di terze parti.
Per ovvie ragioni i risultati possono sempre variare in base alle condizioni ambientali e in base al tipo specifico di materiale su cui si eseguono i test. Esistono delle tolleranze di conformità anche nei test che sono a loro volta influenzate dalla qualità dell’originale, o degli originali, in fase di test.
I vantaggi di una tecnologia HP Latex rispetto a una a solvente o a eco-solvente non si limitano alla resistenza alla luce
In generale una tecnologia di stampa digitale di grande formato HP Latex è più moderna rispetto a una a solvente, e anche meno inquinante e pericolosa.
Il buon senso, in generale, vorrebbe che si scegliessero sempre materiali conformi all’applicazione finale che si intende fornire in rapporto alla durabilità richiesta a prescindere dal suo costo.
Inoltre, è sempre importante ottenere le schede di sicurezza aggiornate e applicative specifiche del produttore del materiale o dal suo distributore o rivenditore. Bisogna anche accertarsi che soddisfino le reali aspettative del cliente e valutare nel particolare le voci relative alla “stampabilità, inchiostrabilità”.
HP Latex resistenza allo sfregamento o al graffio degli inchiostri HP Latex
Quando si parla di resistenza al graffio o allo sfregamento della stampa HP Latex o degli inchiostri HP Latex si fa riferimento a quanto una stampa sia in grado di resistere una volta posta sotto sollecitazione con oggetti terzi.
Anche in questo caso, a normare le modalità di verifica della resistenza allo sfregamento e al graffio è la ISO, che prima di tutto stabilisce quale significato standard attribuire a questi due concetti. Dall’inglese scratch resistance, o resistenza al graffio, e “abrasion resistance”, o resistenza all’abrasione: parliamo della specifica capacità di una stampa digitale di grande formato di resistere al danno che possono causare oggetti terzi con cui entra in contatto.
Va infine considerato il fattore permanenza che aumenta la possibilità dello stampato di entrare in contatto con agenti contundenti esterni.
Gli inchiostri HP Latex sono ecosostenibili e resistenti al graffio. Di fatto sono molto più resistenti al graffio e all’abrasione rispetto a inchiostri a solvente ed eco-solvente. Se fai stampa digitale di grande formato da qualche anno, saprai perfettamente che uno dei talloni d’achille delle stampanti dotate di inchiostri a solvente o eco-solvente è proprio la loro scarsa resistenza al graffio. Un problema che è stato risolto alla radice con l’avvento della terza generazione di inchiostri HP Latex, introdotti con la superwide format HP Latex 3xxx. Formulazione resa successivamente disponibile anche sulla gamma HP Latex 3xx e 3×5 e versioni Print and Cut Solution e HP Latex 5xx. (Attenzione: i modelli HP Latex 500 sono fuori produzione e sono stati sostituiti da HP Latex 800 e 800 W).
Infatti, tutta la gamma HP Latex utilizza gli stessi inchiostri da anni con benefici straordinari per chi le utilizza.
Cosa significa che un inchiostro o una stampa HP Latex è resistente al graffio?
Prima di tutto va considerato cosa significa “resistenza ai graffi” e “resistenza all’abrasione”. Sia la scratch resistance (resistenza ai graffi) sia la abrasion resistance (resistenza all’abrasione) si riferiscono alla capacità di una stampa di resistere al danno da diversi oggetti con cui viene portata in contatto.
Entrambe le casistiche si possono verificare durante la finitura dello stampato, la spedizione e l’installazione di una grafica, così come, una volta che la stampa è installata, dove è previsto che starà per un certo periodo di tempo.
Cosa è un danno da graffio a una stampa digitale di grande formato?
Il danno da graffio si riferisce in modo particolare al danno causato da oggetti contundenti appuntiti o anche arrotondati: le unghie sono un esempio, un cacciavite è un esempio. Si tratta di una considerazione molto importante per le stampe di alto valore che verranno viste a breve distanza, poiché anche un solo graffio può verificarsi in un istante e in modo permanente danneggiare una stampa ovunque essa sia posta.
Cos’è un danno da abrasione a una stampa digitale di grande formato?
Il danno da abrasione (detto anche danno da sfregamento a secco) si riferisce in realtà a una serie di danni causati da ripetuti sfregamenti nella stessa posizione. È di considerevole importanza per tutti gli stampati di media-lunga durata. Prova a pensare ad esempio alla grafica applicata sulle porte di un edificio o alla grafica autoadesiva per veicoli… sono applicazioni che richiederanno un’elevata resistenza all’abrasione a causa del contatto ripetuto sulle stesse aree con maniglie o fattori esterni.
Come viene verificata la resistenza al graffio e all’abrasione degli inchiostri e delle stampe HP Latex?
HP verifica la resistenza ai graffi e all’abrasione utilizzando un tester Taber e secondo i metodi di prova standard del settore. Sono eseguiti test da resistenza al graffio misurati secondo il metodo di prova ISO 1518-2:2011 su stampati HP Latex. Questo test è volto a determinare la resistenza di un prodotto utilizzando uno stilo appuntito con carichi di contatto incrementali su un singolo punto di contatto su un singolo strato di colorante, vernice o prodotto assimilabile.
Per valutare correttamente la resistenza all’abrasione, HP esegue nei propri laboratori test specifici alle stampe HP Latex secondo lo standard ASTM F1571-95 (2008). Questo metodo di prova copre una procedura per determinare la quantità di immagine trasferita da un oggetto e ridistribuita su un altro oggetto (macchia) su un documento. Per farlo si utilizza lo specifico Sutherland Ink Rub Tester, cioè un blocco da 1,82 kg che corrisponde allo strumento di test per la produzione del trasferimento. Alla fine dell’abrasione vengono utilizzati sia un riflettometro sia un densitometro per misurare il cambiamento visibile sullo stampato rispetto all’originale di partenza.
In generale con il test ASTM F1571-95 si stabilisce il grado di inalterabilità dell’immagine originale dopo lo sfregamento che è considerato la resistenza all’abrasione stessa.
Resistenza alla chimica degli inchiostri HP Latex e della stampa di grande formato
Ancor più importante all’atto pratico è la valutazione della resistenza chimica di uno stampato di grande formato e della stampa HP Latex agli agenti chimici o di pulizia.
Come la resistenza meccanica e la resistenza alla luce, anche la resistenza chimica, in lingua inglese “ chemical resistance ”, è normata secondo gli standard ISO. In generale, parlando di resistenza chimica di una stampa si fa riferimento alla sua capacità di resistere sia all’interazione con l’acqua, sia al tentativo di pulizia superficiale con agenti chimici posti in contatto diretto.
Come si fa un test di resistenza agli agenti chimici?
Per fare il test di resistenza all’acqua e agli elementi chimici secondo le norme ISO occorre seguire nel dettaglio un modello, usare strumenti di misurazione standard ed equipaggiarsi di un macchinario apposito che permette di effettuare uno sfregamento a umido.
All’interno dei propri laboratori (HP Image Permanence Lab), HP fa diversi test di sfregamento a umido impiegando, oltre all’acqua, almeno 3 liquidi di pulizia:
- alcol isopropilico
- etanolo
- liquido di pulizia per vetri Windex.
Che standard vengono applicati in fase di misurazione della resistenza agli agenti chimici e con HP Latex? La resistenza in fase di test di sfregamento a umido con acqua, Windex per la pulizia dei vetri, etanolo e alcol isopropilico seguono lo standard ASTM F1571-95 (2008).
Quanto resistono all’acqua e agli agenti chimici gli stampati HP Latex?
I test nei laboratori di HP sono stati condotti su una vasta gamma di materiali. Tuttavia il mercato della stampa digitale di grande formato ci dice che il caso specifico della decorazione di automezzi è quello più compromettente per le stampe esposte a sollecitazioni chimiche di ogni tipo. Per questa ragione i test di HP sono stati condotti avendo come base un materiale autoadesivo vinilico stampato con HP Latex.
In generale gli inchiostri HP Latex di terza generazione, cioè gli HP Latex 831, HP Latex 871, HP Latex 881 e HP Latex 891 offrono una resistenza di grado “ alto all’acqua e al Windex per la pulizia dei vetri, e di grado medio all’etanolo e all’alcol isopropilico.
Resiste di più una stampa HP Latex o eco-solvente agli agenti chimici e all’acqua?
Al momento sul mercato non esistono inchiostri base acqua resistenti agli agenti chimici e all’acqua, allo sfregamento, all’abrasione e alla luce quanto gli inchiostri HP Latex.
Sono infatti stati condotti in questi anni numerosi studi comparativi, in particolare dal 2014 ad oggi, ma sempre prendendo in confronto inchiostri non altrettanto eco-sostenibili come:
- Solvente
- Eco-solvente
- solvente-UV
- UV e UV-LED
Chi controlla il controllore in fatto di HP latex resistenze varie?
Per assicurare la massima accuratezza dei test, HP ha fatto certificare le proprie stampe HP Latex in materia di resistenza al graffio e all’abrasione dalla multinazionale APPLUS, nata a Barcellona nel 1907, presente oggi in 65 paesi nel mondo, la cui efficacia raggiunge l’industria aeronautica. Serve aggiungere altro?
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