APPE 5.0 rappresenta la quinta generazione ed è l’acronimo di Adobe PDF Print Engine (APPE, appunto). È possibile chiamarlo anche solo APPE. Dal 22 luglio 2018 è disponibile la quinta versione Adobe PDF Print Engine 5.0. La parte finale è “Engine” e significa “motore”. Cioè in parole semplici è il motore necessario alla interpretazione dei file PDF finalizzati alla stampa. La versione o il suo stato di evoluzione tecnologica è rappresentato dal numero che segue l’acronimo.
E perché serve in un RIP software per stampa digitale di grande formato? Pochi sanno cosa sia e a cosa serva Adobe PDF Print Engine, detto anche APPE 5.0. Per questo fanno anche fatica a scegliere un RIP software di stampa digitale adatto alla propria attività produttiva settoriale (centro copie, service digitale, serigrafia, stampa industriale, ecc. Con questo articolo cercherò di fare un po’ di chiarezza.
Qual è l’ultima evoluzione di APPE?
Aggiornamento importante: Dal mese di giugno 2022 è disponibile la versione APPE 6.0 o per esteso Adobe PDF Print Engine Versione 6.0. Di questo motore di elaborazione parleremo più nel dettaglio in futuro. Questo articolo, di cui indichiamo la revisione storia ad inizio febbraio 2023, vuole porre le prime basi di conoscenza al riguardo dell’argomento fondamentale ai fini conoscitivi delle funzionalità principali da parte di qualsiasi grafico, progettista grafico, designer e stampatore nell’industria o nelle arti grafiche che impieghi un software Adobe o che utilizzi il formato di interscambio di tipo PDF.
Ovviamente la nuova versione APPE 6.0 di Adobe ingloba tutti i miglioramenti del passato e ne introduce ulteriori. L’argomento è molto complesso da trattare e verrà proposto in futuro su questo blog.
Chi ha creato APPE?
Il creatore di APPE è la software house americana Adobe, dominatrice assoluta del mercato del design e delle Arti Grafiche, e dell’industria ove la stampa e la comunicazione sono fondamenti dell’attività quotidiana e produttiva, ma non solo. Adobe è di fatto anche la software house che domina indirettamente anche il mercato mondiale della stampa.
Cenni storici su Adobe PDF Print Engine
Va fatta una premessa: APPE esiste da anni ed è difficile dire con certezza da quando, ma non è così rilevante.
Ciò che conta sapere, invece, è che dal 2017 per l’industria molto è cambiato, e anche per APPE. Il 2017 è stato l’anno di rilascio della specifica PDF 2.0 da parte di ISO. Con il rilascio della specifica PDF 2.0 sono stati fatti numerosi passi in avanti riguardo al modello costruttivo del file.
Dal 2017 il nuovo modello PDF 2.0 ha permesso di migliorare enormemente anche i risultati nella stampa di grande formato. Con la presentazione di Adobe PDF Print Engine APPE 5.0 è possibile mantenere intatta la creatività originale su ogni tipo di superficie per nicchia industriale.
Perché Adobe ha creato Adobe PDF Print Engine e Adobe PDF Print Engine 5.0?
La software house Adobe ha creato APPE per fornire un “motore” di elaborazione del file PDF pronto alla stampa. Un motore facilmente integrabile da altre software house produttrici di workflow, manipolatori digitali di file e sistemi di gestione colore, abilitanti alla stampa analogica o digitale (es: Caldera, ONYX, Agfa Graphics, Fujifilm e altre).
Tale motore Adobe ha lo scopo di mantenere intatta e favorire la riproduzione in modo quanto più fedele e accurata la creatività originale. Accuratezza che si intende riflessa sia all’atto di stampa analogica (es: in tipografia) o digitale (es: da un service). Creatività originale prodotta da un designer o grafico attraverso i software Adobe e, indipendentemente dall’origine (es: Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Adobe InDesign).
Ovviamente è stato stabilito anche il formato file proprietario Adobe PDF come formato d’interscambio tra creativo e stampatore.
Ho cercato di sintetizza in parole quanto più povere possibili, doto che non esiste letteratura al riguardo di facile accesso, affinché si possa capire di cosa si tratta.
Cosa è il motore di elaborazione APPE? (In generale)
APPE è in grado di interpretare e restituire al RIP software informazioni necessarie a mantenere inalterati tratti caratteristici del file originale. Tra i tratti caratteristici troviamo ad esempio: trasparenze, sormonti e parti nascoste, sfumature, vettori e librerie tipografiche.
APPE aiuta anche a “supervisionare” nel miglior modo modifiche non previste all’atto creativo ma fondamentali per l’applicazione finale. Applicazione finale che può prevedere rotazioni e annidamenti del file, tagli in pannelli e porzioni dell’originale, occhiellature, ecc… Anche il mantenimento di tinte Pantone o l’esposizione di tinte piatte in mix con canali light, o la corretta interpretazione del livello del bianco e/o della verniciatura…
Tutte operazioni che una volta apportate da un software di terze parti, integrante Adobe PDF Print Engine APPE 5.0, come il RIP software per il grande formato, non vanno ad “intaccare” le informazioni PDF originali.
Sto semplificando al massimo. Non ho intenzione di complicare ulteriormente la spiegazione.
I RIP software dotati di Adobe PDF Print Engine 5.0 sono quindi fondamentali affinché il flusso di stampa digitale inkjet di grande formato non alteri l’originale e ne permetta la migliore riproduzione corrispondente finale.
Quali RIP software di grande formato offrono già Adobe PDF Print Engine APPE 5.0?
I primi due RIP software sul mercato con integrazione nativa di Adobe PDF Print Engine APPE 5.0 sono stati ONYX 18.5 e CalderaRIP v12, la cui versione ad oggi di ONYX 22 e di Caldera RIP V16 offrono nel 2023 l’integrazione del nuovo motore APPE 6.0 (di cui qui non tratteremo). Se puoi scegliere, oggi non ha senso mantenere una vecchia release di entrambi i RIP software. Non si tratta di un consiglio commerciale ma di un suggerimento sano per la tua azienda di stampa. I benefici sono notevoli, ne gode sia l’azienda che l’operatore macchina. Questa scelta aiuta a mantenere il cliente, riduce gli sprechi di tempo e materiale.
Quali novità introduce Adobe PDF Print Engine APPE 5.0?
Tre sono le novità o miglioramenti più rilevanti introdotte da Adobe PDF Print Engine APPE 5.0.
Le tre aree di maggior evoluzione sono:
- miglioramento significativo del Rendering Colore su 4 livelli distinti dello stesso miglioramento
- supporto avanzato all’Unicode su 3 livelli distinti dello stesso miglioramento
- resa finale dei dettagli più netti anche alle basse risoluzioni su 3 livelli distinti dello stesso miglioramento.
Rendering Colore e Adobe PDF Print Engine APPE 5.0
Per far sì che ogni processo di stampa analogico o digitale ottengano la massima espressione colorimetrica rispetto all’originale, APPE 5.0 include il supporto a:
- BPC, acronimo di Black Point Compensation, ovvero, l’algoritmo di compensazione del punto di Nero ideale presente nel file destinato alla stampa
- HTO, acronimo di Half-tone Origin, cioè, il punto di origine di rilevazione del mezzotono necessario per stabilire la resa finale della stampa
- CxF, acronimo di Color Exchange Format e non va confuso con il formato di scambio del file utilizzato nella chimica di base. Con CxF il nuovo APPE 5.0 include nuovi dati di spettro del colore per l’interpretazione delle tinte piatte o spot color
- PlOI significa Page-Level Output Intent e si tratta del fatto che grazie ad APPE 5.0 è possibile controllare a livello pagina l’Intento Colorimetrico di Output (ad es: Relativo o Assoluto) desiderato in modo avanzato.
Supporto Avanzato a Unicode e Adobe PDF Print Engine APPE 5.0
Il formato Unicode, per chi non lo sapesse, è il formato che identifica univocamente un certo tipo di carattere tipografico (font) in modo totalmente indipendente dalla sua origine software, piattaforma di utilizzo e destinazione di lingua.
È una premessa importante perché alla base del formato Adobe PDF sta proprio la capacità di inglobare file vettoriali come le font e le sue informazioni alla pari di immagini e grafica in generale. Perciò il nuovo Adobe PDF Print Engine 5.0 introduce un nuovo controllo dei parametri Unicode, tracciati, e password anche di tipo multi-byte (per proteggere la proprietà intellettuale dell’originale che le include).
Resa dei dettagli accurati e Adobe PDF Print Engine APPE 5.0
Per una migliore resa di dettagli, gradienti, sfumature su oggetti grafici finalizzati alla visualizzazione e stampa APPE 5.0 introduce significativi miglioramenti. Tra questi troviamo un Anti-aliasing avanzatissimo che funziona molto meglio rispetto al passato sulle basse risoluzioni. Questo permette di stampare anche in grande formato, meglio che in passato, file compressi o di infima qualità.
Non solo, il nuovo algoritmo riduce i tempi di elaborazione in una frazione del tempo se comparato con altri sistemi di emulazione o altri metodi di post-rendering.
Nel complesso i miglioramenti di APPE 5.0 sono molteplici e andrebbero considerati anche ulteriori elementi come l’Architettura Adobe Mercury (per le stampanti a foglio) per il miglioramento dei processi di calcolo in parallelo, o la capacità di processare file con mezzitoni in codifica non-binaria, miglioramenti sul supporto agli ICC, gestione avanzata del Dato Variabile di Stampa (o VDP) e molto, molto altro ancora.
Ovviamente le parole lasciano spazio ai fatti una volta che avrai a disposizione il motore sul RIP più aggiornato come un CalderaRIP v12 o il nuovo ONYX 18.5. Chiaramente con il rilascio di APPE 6.0 nel 2022 il consiglio è quello di aggiornare direttamente a CalderaRIP V16 e ONYX RIP V22
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